BONUS FACILE PER I CAPANNONI

Il decreto ministeriale 58/2017 è caratterizzato da un consistente incoraggiamento al miglioramento sismico, e dove possibile adeguamento, delle strutture presenti nel territorio nazionale.
Come è risaputo sono state definite ben otto classi di rischio per la valutazione delle costruzioni: la classe migliore è la A+, mentre la peggiore è la G.
Una volta definita la classe di rischio di partenza è possibile intervenire sulla costruzione apportando miglioramenti all’edificio tali da passare ad una classe superiore.
Il legislatore ha stabilito due aliquote per le agevolazioni: del 70% e del 85% per abitazioni, prime e seconde case ed edifici produttivi, e del 75% e 85% per i condomini.
L’aliquota più bassa riguarda il miglioramento di una sola classe di rischio, mentre quella più alta riguarda miglioramenti più consistenti.
Per la classificazione del rischio sono state introdotte due metodologie: una convenzionale ed una semplificata.
Una delle novità più importanti riguarda le costruzioni destinate alle attività produttive assimilabili ai capannoni industriali. Per i capannoni industriali, infatti, si può usufruire del sisma bonus del 70% e fino a €96000 per unità senza aver definito una classe di rischio di partenza.
Questa decisione è figlia dell’esito funesto del terremoto dell’Emilia del 2012: ben 36 scosse nel breve periodo di 20 giorni che avevano magnitudo superiore a 4.0.
Quel sisma, denominato anche il “terremoto dei capannoni“, ha dimostrato che il tessuto industriale italiano è ancora troppo vulnerabile a questi eventi catastrofici e che è necessario intervenire potenziando i sistemi di prevenzione invece di continuare a lavorare in emergenza. Ogni capannone, dunque, può essere oggetto di interventi locali di rafforzamento.
Il criterio è quello di rimuovere tutte le cause che possano attivare meccanismi locali prima ancora di quelli globali. Gli interventi incentivati dal decreto hanno lo scopo di eliminare:

  • le carenze nelle unioni tra elementi strutturali, rispetto alle azioni sismiche da sopportare e volti a realizzare sistemi di connessione anche meccanica per le unioni basate in origine soltanto sull’attrito;
  • le carenze della connessione tra il sistema di tamponatura esterna degli edifici prefabbricati (pannelli prefabbricati in calcestruzzo armato ed alleggeriti) e la struttura portante;
  • le carenze di stabilità dei sistemi presenti internamente al capannone, quali macchinari, impianti e/o scaffalature, tipicamente contenuti negli edifici produttivi, che possono indurre danni alle strutture che li ospitano, in quanto privi di sistemi di controventamento o perchè indotti al collasso dal loro contenuto

Le linee guida non menzionano l’utilizzo di sistemi di carpenteria metallica per il rinforzo dei nodi: probabilmente perchè genera una variazione dello schema statico di partenza che produce risultati peggiori rispetto agli obiettivi prefissati ed invitano il tecnico a progettare i collegamenti nel rispetto della gerarchia delle resistenze incoraggiando l’utilizzo di dispositivi duttili e di sistemi anti caduta e ribaltamento.

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