Nuovo Regolamento Albo CTU: Innovazioni e Sfide per le Consulenze Tecniche Giudiziarie

Il Decreto Ministeriale n. 109/2023, pubblicato recentemente in Gazzetta Ufficiale, segna un significativo passo avanti nell’istituzione dell’Albo dei Consulenti Tecnici di Ufficio (CTU) presso i Tribunali italiani. Questo nuovo regolamento, atteso con impazienza da diverse categorie professionali, porta con sé una serie di aspetti positivi, ma anche alcune sfide da affrontare.

Aspetti Positivi:

  1. Uniformità dei Requisiti: Il Decreto stabilisce un requisito comune di 5 anni di esperienza professionale effettiva e continuativa per l’iscrizione all’Albo dei CTU. Questo standardizzato requisito elimina le differenze tra i vari tribunali e contribuisce a garantire la qualità delle consulenze.
  2. Competenze Conciliative e Processuali: Il nuovo regolamento richiede che i CTU dimostrino competenze non solo tecniche, ma anche conciliative e sul processo legale. Questo miglioramento può portare a una consulenza più completa e bilanciata all’interno del sistema giudiziario.
  3. Aree di Competenza e Specializzazioni Ampliate: Le aree di competenza e le relative specializzazioni sono state estese, consentendo ai consulenti tecnici di iscriversi in più campi. Questo amplia le opportunità professionali e favorisce la diversificazione delle competenze.
  4. Certificazione UNI: L’introduzione della certificazione UNI come prova alternativa di esperienza è un passo avanti. Questa opzione offre una via più agevole per dimostrare l’esperienza richiesta, senza dover necessariamente attendere 5 anni.
  5. Flessibilità con Sospensioni Volontarie: Il nuovo regolamento consente ai CTU di richiedere sospensioni volontarie fino a 18 mesi in un quadriennio. Questa flessibilità risponde alle esigenze professionali e personali dei consulenti tecnici.

Sfide da Affrontare:

  1. Dettagli Complessi: L’allegato A che elenca le competenze richieste può risultare complesso, soprattutto nelle professioni tecniche e ingegneristiche. La scelta tra competenze sovrapposte potrebbe essere difficile per i giudici.
  2. Formazione e Competenze Giuridiche: L’opinione che gli CTU dovrebbero possedere una conoscenza di base di aspetti giuridici e procedurali potrebbe essere considerata una sfida. Richiederebbe un approccio multidisciplinare che potrebbe non essere uniforme in tutte le categorie.
  3. Aggiornamento delle Tariffe: L’adeguata remunerazione delle prestazioni professionali è fondamentale per la qualità delle consulenze, ma le tariffe attuali, ferme al 1999, necessitano di un aggiornamento urgente.
  4. Aggiornamento della Legge: La legge che regola le tariffe e le attività dei CTU è datata, del 1980, e potrebbe non riflettere le nuove realtà professionali e le esigenze attuali.

Commento Positivo dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri:

Il commento del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) indica un’accoglienza positiva nei confronti del nuovo Decreto. Si sottolinea l’importanza dell’impegno e dei contributi del Gruppo di Lavoro sull’ingegneria forense, coordinato da Carla Cappiello, nel plasmare il testo del Decreto. In particolare, il Decreto sembra aver accolto molte delle proposte avanzate da questo gruppo di lavoro.

Il nuovo regolamento rappresenta un passo positivo verso l’ottimizzazione delle consulenze tecniche giudiziarie, ma richiede ulteriori riflessioni e miglioramenti per garantire la qualità, l’efficacia e l’equità del sistema. Un approccio bilanciato e continuo di adattamento potrebbe apportare benefici a tutte le parti coinvolte.

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